lunedì, ottobre 23, 2006

UN SOGNO CHE VALE LA PENA LEGGERE

Un mio amico, un po' di tempo fà, fece un sogno talmente particolare, dettagliato e vivido che lo mise per iscritto. Lui adesso è buddhista, ma quando gli capitò questo sogno non lo era ancora, nè sapeva nulla di Nichiren Daishonin, del Gohonzon o di Nam myoho renge kyo. E' singolare perchè dopo pochissimo tempo questa esperienza onirica così intensa, avrebbe partecipato al primo meeting e poi inizato a praticare, arrivando al Gohonzon. Secondo alcune persone che conosco, abbastanza addentro l' argomento, non si tratterebbe di un semplice sogno, ma di una vera e propia visione. Tra di esse, V.V., una mia amica, professoressa, esperta in religioni, simboli sacri e onirici, spiritualità e psicologia "junghiana". Il racconto del sogno è, a mio avviso, straordinario per la sua complessità simbolico/mistica e vale la pena di pubblicarlo qui.


"...Ero seduto nel salotto di un amico, di fronte a lui, e con noi c'erano altre persone che parlavano fra loro in tono cordiale. Non rammento i loro visi o i loro nomi. All'improvviso mi accorgo che seduto sul divano, di fianco a questo mio amico c'è un piccolissimo bambino, nudo e fluorescente. Mi guarda e mi sorride. Solo io sembro vederlo. Mi dice di essere un bambino mai nato, un feto morto prima di nascere. E' uno dei fratelli mai nati del mio amico. Si alza dal divano e mi chiede di seguirlo. Si pone vicino a me ed apre un tunnel nero nel bel mezzo del salotto. E' cordiale ed io lo seguo. Il tunnel è nero e non si vede nulla, solo questo piccolo bambino davanti a me. Il tunnel è immenso, senza pareti e senza fine, nero, assolutamente imperscrutabile. non c'è nulla. Il Bambino Nato Morto mi dice di fare attenzione, perché in questo luogo oscuro tutto ciò che si immagina diventa reale. Mi preoccupo, la sua oscurità non mi piace ed inizio a vedere delle ombre che sembrano materializzarsi vicino a noi. Il Bambino mi sgrida e mi dice di pensare a cose belle e positive. Per quanto mi sforzi non ci riesco. All'improvviso mi ricordo di un posto a cui sono molto legato, Carloforte, l'isola di origine della mia famiglia. Sotto di me rivedo il mare, in un magnifico pomeriggio di sole. Rivedo il paese e le colline, i luoghi che amo, e mi avvicino, pieno di nostalgia e di voglia di essere di nuovo a casa. Il Bambino si ferma, si gira e mi parla nuovamente. Cancella la mia visione e dice che penselui per me. Davanti a noi si materializza un magnifico albero, piantato su una zolla di terra sospesa nel nulla. E' un albero imponente, luminoso e immenso. E' bellissimo, mi affascina e mi avvicino, seguendo la mia guida. Non saprei dire se fosse verde di foglie o fiorito, oppure secco. Forse era contemporaneamente tutte e tre le cose... Giungiamo in prossimità dell'albero ed all'improvviso tutto scompare e mi ritrovo davanti un'immensa statua di Budda. Era gigantesca, con il mio corpo non riuscivo a coprire l'altezza della sua testa. La statua era tutta dorata e lucente, inginocchiata nella posizione della meditazione. Io mi trovo a galleggiare sospeso nell'aria, difronte alla statua, mi avvicino e lo guardo negli occhi. Mi sento a disagio, trapassato dal suo sguardo, assolutamente indifeso ed a disagio. I suoi occhi sono di lava rovente, brillanti e rossi. Non sostenendo lo sguardo mi dirigo verso i piedi della statua. Subito mi colpisce un oggetto strano. Sulle ginocchia della statua c'è una grande vasca trasparente con dell'acqua dentro, chiara e luminosa. La bellezza di quell'acqua mi ammalia, mi affascina e sento di dovermi avvicinare. Mi sento attirato da quell'acqua e allo stesso tempo provo un paura e timore. Non so come agire e penso che non so cosa sia giusto o cosa debba fare. Il Bambino Nato Morto mi parla e mi dice di seguire l'istinto. Mi avvicino all'acqua, completamente affascinato e senza paura. Sono nudo e trovo la mia nudità naturale. Mi immergo un poco nella vasca, e mi colpisce la temperatura dell'acqua. Pensavo fosse gelida, fredda, ed invece è piacevolmente calda. Mi immergo completamente e nuoto. L'acqua e chiara e molto luminosa. Sul fondo della vasca vedo una specie di tombino, un foro lucente, come una sorgente di luce. Mi avvicino incuriosito, ma i miei movimenti sono lenti. Osservo questo tombino molto incuriosito, così assorto che mi scordo di trattenere il respiro. Con meraviglia mi accorgo di poter respirare in acqua. E' una sensazione che mi riempie di gioia. Penso che in fondo è meraviglioso poter respirare in completa tranquillità. Mi avvicino al foro di luce e ne vengo risucchiato. Non provo paura. Vengo così condotto lungo un tunnel stretto e pieno di gobbe sinuose. Scorro come l'acqua ed il mio corpo si piega a seguire le curve come se fossi senza ossa, piegandomi completamente e morbidamente, senza dolore. Acquisto velocità, mentre scorro. All'improvviso il tubo finisce e vengo sparato via. Mi trovo sdraiato a pancia in giù, con la testa alzata per guardare avanti. E davanti a me si aprono due file lunghissime di statue di budda, una alla mia destra l'altra alla mia sinistra. Io passo in mezzo. I Budda sono tutti seduti, vicini uno all'altro. I Budda seduti uno di fronte all'altro sono identici, anzi speculari. Ogni coppia Budda ha una posizione diversa delle mani. Sono tutti dorati e splendenti. Sono tutti grandi quanto un uomo. Il passaggio fra le due file è stretto ed urto tutti i budda di entrambe le file, sempre. Mano a mano che avanzo urto con il viso le mani di tutti i budda, continuando a mantenere la mia direzione. Mano a mano che li urto li conosco. Ad ogni "schiaffo" che un Budda mi dà, conosco quel Budda, il suo significato. Non provo dolore ma meraviglia. Quando I 10.000 Budda finiscono (perché ho la percezione, mentre li vedo che siano proprio 10.000), mi ritrovo in un luogo scuro.
Di f
ronte a me ci sono due grandi budda, seduti uno accanto all'altro, ma leggermente diretti verso di me, che mi trovo a guardarli perfettamente a metà. Sono scuri e non brillano come gli altri. Le loro spalle non formano un'angolo di 180 gradi ma minore, sono rivolti verso di me. Sono identici. Ma appena li vedo so che la statua alla mia destra rappresenta il Budda di Infinita Conoscenza, e quella alla mia sinistra il Budda di Infinita Misericordia. All'improvviso odo una voce ferma e decisa nell'aria. Mi dice:"scegli!". Io senza indugio rispondo che non sceglierò nessuno dei due, ma che resterò a metà, affermando che la sapienza senza misericordia e vuota, e che la misericordia senza sapienza è cieca. La stessa voce mi chiede se sono sicuro, io titubo un po', per un attimo provo l'angoscia del dubbio, il dubbio assoluto, ma passa subito e con voce ferma dico che sono sicuro. La voce mi risponde "questa allora è la tua scelta!". All'improvviso i due Budda si muovono, mi accorgo che sono altorilievi di una porta di bronzo. La porta si apre lentamente ed una luce accecante penetra dalla fessura che si allarga. Io sono a metà della porta, mi spacco in due, come se ne facessi parte, e la metà sinistra del mio corpo segue l'anta di sinistra e quella destra quella destra. Eppure io mi percepisco come se fossi sempre a metà. La fessura si allarga, avanzo e alzo i piedi come a scalvalcare una soglia molto alta, che non vedo. All'improvviso sento il rumore del vento, il caldo del sole, il suono di uccelli che volano e cantano. I miei occhi si abituano e mi trovo in una stanza di lego con tre pareti, la quarta e uno jogi aperto su un giardino Zen, con un masso ed un albero contorto, con pochi fiori, poche foglie. Torno a guardare la stanza. Per terra ci sono degli zoccoli di legno (quelli giapponesi), a sinistra è appenso un abito, una sorta di saio. Io sono sempre nudo e mi vesto. Mi sembra che l'abito cambi colore e forma mentre lo indosso. Non me ne preoccupo e vestito che sono, entro in questo chiostro. Un quadrato stupendo, tutto porticato e attorniato da tantissime statue di Budda. Al centro c'è il giardino. Sotto l'albero c'è un vecchio vestito di un abito scuro, ma non ricordo se grigio o nero. E' molto vecchio. Mi avvicno e lo chiamo Maestro. Lui mi vede, e mi dà una pergamena scritta in giapponese. Mi dice "ci metterai tutta la vita a capire il significato di questa frase. Ma quando l'avrai capita sarai felice e farai la felicità di molti!" La frase mi mette a disagio, non penso di poter essere capace di tanto, dubito delle sue parole, ma non lo dico. Lui mi guarda e capisce cosa sto pensado e mi sorride molto calmo e in modo caldo, rassicurante. Io faccio notare che non leggo quei caratteri. Il monaco sorride e mi mostra un'altra pergamena, scritta in caratteri romani. Non riesco a leggerla, perché il Maestro parla, e mi dice che mi tatuerà il messaggio sul petto. Passa la mano sul mio petto nudo e vedo incisi in rosso, come i marchi fatti con un ferro infuocato, i caratteri della pergamena. "così non li dimenticherai mai". Ripassa la mano e i segni scompaiono. Vedo il viso del Maestro (che percepisco anche come Monaco) che si illumina in un sorriso. io dubito di me, ho paura di non capire. Vedo il monaco che diventa sempre più piccolo, il giardino sfuma nell'ombra, e mi trovo in un posto scuro. Percepisco che mi sto svegliando e ho ancora più paura, vorrei continuare a parlare con il monaco. Ho tante domande, e mi chiedo cosa fosse scritto nella pergamena. Sento una voce calma e sorridente, che si confonde con quella del bambino, del monaco e la mia. Come se mi stessi rispondendo io stesso: "la verità non è nel significato della frase, ma nella ricerca del suo significato". Mi sveglio di colpo, sereno e con una sensazione piacevole. Lo stesso giorno la febbre alta che avevo avuto per i due giorni precedenti è scesa..."



Questa che segue è l 'interpretazione che ne ha fatto V.V., la professoressa "esperta" in materia di sogni e simbolismo mistico-spirituale. Si tratta ovviamente di una interpretazione personale, comunque interessante.

Si parte da un mondo quotidiano e conviviale. Il bambino nato morto rappresenta il bar-do o ponte, ovvero la guida che sta tra due mondi, il nato-non nato che introduce nell'altro luogo. Spesso il collegamento con l'altra dimensione è chiamato la via dei morti. Il tunnel è naturalmente il serpente di energia oscura che lega le dimensioni dell'essere. Questo luogo di passaggio, secondo i monaci tibetani, è attraversato da figure sgradevoli, forme di vite risucchiatrici e malvage, che si possono sconfiggere centrando la nostra attenzione mentale su oggetti positivi. Anche quando il defunto percorre il passaggio della morte, incontrerà queste figure vaganti che cercheranno di spaventarlo (Libro Tibetano dei Morti). Curiosa la notazione del bimbo mai nato che tutto ciò che si pensa in quel luogo si invera, siamo nella pre-mente, dove vive l'energia creatrice. Ogni yogi indiano sa che la meditazione può portare al luogo dove il pensiero crea, un luogo mentale vicino alla mente di Dio. Il sognatore pensa a un luogo reale della sua infanzia, ma il bimbo-mai-nato vuole che pensi per simboli. Il simbolo infatti possiede una energia che lavora più sul profondo. E sarà lui a materalizzare col pensiero l'albero della Bodhi o albero della conoscenza, "Bodhi" significa il Buddha stesso, colui che sa. Il vero significato dell’ "albero della Bodhi" è il Dharma assoluto, la legge di giustizia del mondo. Sotto l'albero Bodhi si arriva alla paramathadhamma, il livello della verità ultima. Ma questo richiede una rinascita, dunque dobbiamo tornare all'acqua matrice che, purificandoci, ci porta a rinascere di nuovo nella luce. Per questo la statua del Buddha ha spesso ai suoi piedi una conca d'acqua. Paramathadhamma, che significa dimorare nella completa consapevolezza. Questa verità ultima pervade tutto. Per arrivarci occorre attraversare il Nibbana, l'"estinzione senza alcun residuo". L'essere estinti deriva dalla conoscenza, conoscenza delle cose così come sono veramente. Questo è il modo in cui le cose giungono a compimento, e questo è il paramathadhamma. L'albero Bodhi è l'albero dell'illuminazione. Vive tra la terra e il cielo. Mi pare molto giusto che, dovendo comprendere in sé tutte le cose, sia insieme secco e fiorito, capire significa appunto capire la coessenza dei contrari. Naturalmente l'albero è il Buddha, perché il Buddha è l'illuminazione, e naturalmente è d'oro, colore del divino. A quel punto il corpo è nulla e l'anima è sguardo, ma lo sguardo penetrante del Buddha è difficile da sostenere, occorre prima attraversare i cicli della rinascita. Inizia l'incubazione matriciale, il viaggio attraverso l'acqua della nascita, il tunnel della generazione percorso all'indietro fino al cielo degli dei. Molti luoghi sacri buddisti contengono due file parallele di statue del Buddha, 10.000 (vedi grotte di Longmen o di Pindaya o i 10.000 Buddha di Hong Kong) (10.000 è un numero simbolico, anche i sufi dicono che il Dikr deve essere fatto 10.000 volte, il numero 10.000 ricorre sempre nelle storie, tibetane, 10.000 unità piccole formano una moneta grande, 10.000 sono le sutre del Canone antico ecc., la muraglia cinese è fatta da 10.000 li. 10.000 vuol dire infinito). Costante è il codice che regola la posizione del corpo (asana) e la posizione delle mani (mudra). Ogni posizione delle mani ha valenza simbolica. Il palmo e le dita funzionano come antenne e, poiché in essi sono posti numerosi centri energetici, è possibile attivarli per regolarizzare le energie che attraversano il corpo, grazie alle mudra. Ogni mudra è connesso alla ripetizione esatta di un mantra. Il Mudra può agire sul piano fisico, energetico e/o spirituale. Ogni Buddha con un diverso mudra esprime una potenza o energia, compassione, accoglienza ecc.Il fatto che il sognatore urti col viso queste mudra indica che le varie potenze entrano nella sua mente. Le due file parallele dei Buddha indicano la specularità presente in ogni cosa che è. Le varie forme della conoscenza entrano così in lui. A quel punto egli arriva alla radice di tutte le dualità: due qualità che concernono cuore e mente ed si pone giustamente in modo da contemperare entrambe (molto bello). La porta ora si può aprire.(l'ingresso nella conoscenza suprema è spesso descritto come l'apertura di una grande porta).Scena di un giardino zen. Il quadrato appare spesso nei madali tibetani ed è il centro del castello, il Sé. Nel lamaismo tibetano il mandala è a base quadrata con 4 porte, mentre la ruota dell’universo (sidpe-korlo) è triangolare. In genere al centro c’è una figura religiosa, il Buddha, Shiva o il dorje, simbolo di concentrazione di tutte le energie. Nel tantrismo e nel lamaismo il mandala favorisce la concentrazione, unifica la psiche, correla l’anima dell’uomo con l’anima del mondo. Nel mondo tibetano il mandala è il ‘Castello d'oro’ (disegnato, immaginato, sognato, visualizzato...), che rispetta il principio del quattro, è il Sé regale. il castello, o fiore d'oro, indica il corpo immortale, l'anima superiore. Infine la consegna della pergamena.

4 commenti:

CHIC-HANDSOME ha detto...

good picture

FruiTanya ha detto...

Che bel sogno, davvero!
Quel bambino mi ha ricordato un pò il Virgilio di Dante :)

Anonimo ha detto...

Sono capitato qui per puro caso.
Vedo che sei una personcina interessante, colta...tra l'altro compagno di fede.
Un forum di uomo creato con una sensibilità femminile...sembra che sia stato scritto da una ragazza certe volte..

Anonimo ha detto...

Ciao!

Sono arrivata fino a questo blog proprio perchè ho fatto pure io un sogno simile, ma solo a tratti.
Sono atea, non seguo alcuna religione; nonostante ciò, è da 3 anni a questa parte che mi son sognata Buddah e buddhisti.
Ed è per questo che stavo cercando un significato per i sogni che stò facendo, ma senza trovare alcuna risposta.

Mi son sognata che un gatto di terracotta mi ha fregato il portafoglio e una voce mi diceva "non andare a prenderlo, o finirai nel luogo dei malvagi". Io ho fatto spallucce, dicendogli: "ma che li frega a loro dei miei 10 euri, quando possono avere tutte le ricchezze che li pare".
Così inseguo il gatto e finisco in un luogo dove c'erano conchiglie a spirale verdi e bianche. Queste conchiglie erano disseminate qua e là, proprio in mezzo alle fantomatiche statue di Buddha. Queste statue e queste conchiglie fanno da "sfondo" a una specie di piramide con scaloni e davanti a questi scaloni c'era una colonnina di pietra con sopra il mio portafoglio- il portafoglio era diventato di terracotta! O_O
La stessa voce mi disse "sei al cospetto dei cattivi. Vattene finchè sei in tempo!" Io risposi "aspetta che mi riprendo il portafoglio-" Lo presi e questo tornò normale appena lo toccai. Ma il luogo non mi faceva paura, affatto. Infatti son andata via tranquilla.
Questo è un sogno che ho fatto stanotte ed è incredibile, perchè non penso maia buddha e roba simile, visto che sono atea per tutte le religioni! XD

Leggendo l'articolo poi, ho visto che si parla di un tunnel nero dove ci sono queste ombre. Quand'ero piccola ho sognato pure io di volare in mezzo a un tunnel simile, e tutte queste ombre sembravano degli zombie, ma più scuri- proprio come se fossero delle ombre. Spaventosi. Fatto stà che questo sogno mi ha svegliata nel cuore della notte e ho pure pianto tantissimo, subito dopo poi mi è venuto un attacco d'asma (soffrivo d'asma al tempo) e mia madre era soccorsa in mio aiuto prima che mi soffocassi.