martedì, settembre 05, 2006

C.R.A.Z.Y.

Un film più che notevole. A mio parere, di "quel genere" di cui ci sarebbe sempre bisogno, ma che purtroppo non capita poi così spesso di vedere.
Quel tipo di film (come anche libro, o musica) che ti fanno uscire dalla sala con la sensazione di essere stato "nutrito" nell' anima e nel cuore.
Canada, Montrèal, 25 dicembre 1960, famiglia di periferia del Quèbec. Nasce Zachary, quarto figlio di cinque maschi. Da subito "diverso" per le circostanze del parto che ne mettono in forse la sopravvivenza, ma anche determineranno in un qualche modo il suo essere "diverso" per vari motivi, fin dall' infanzia. Zac lo strano, l' effemminato, il taciturno, il vulnerabile e sensibilissimo, addirittura in "odore" di poteri taumaturgici e soprannaturali....
Da sempre protetto da una figura materna in apparenza tradizionale e conservatrice, in realtà profonda, evoluta, positiva, capace di un legame simbiotico con lui, a prescindere dai difficili equilibri famigliari e dal retaggio cattolico/conservatore. Il padre, patito di Charles Aznavour e Patsy Cline, dapprima percepito rude, "tosto", istrionico, ma visceralmente amorevole e amico. Poi, alla scoperta sempre più ovvia dell' omosessualità di Zac, diviene avversario e controparte negativa rispetto la madre (come spesso accade) per l' incapacità di accettare le tendenze gay del figlio.
Gli altri quattro fratelli, tutti diversissimi da lui e tra loro, con i quali faticherà a trovare un equilibrio e un rapporto vero, se non dopo un certo tempo. Perfino il fratello maggiore, quello più negativo, drogato e autodistruttivo, agli occhi del padre farà meno fatica ad essere accettato e amato rispetto Zac. Il film racconta molto bene il tormentato e interessante percorso del bel protagonista, accompagnato da una colonna sonora di "presa" e suggestione che và dagli anni '60 ai primi '80 (Rolling Stone, David Bowie, Pink Floyd, The Cure, tanto per citare alcuni).
Non a caso, qui abbiamo un sottolineato David Bowie, quale icona per eccellenza della diversità. I profili psicologici di tutti i protagonisti sono dettagliati e molto ben resi. Si assiste all' evoluzione sessuale di Zac, la scoperta e dapprima il rifiuto della sua omosessualità, quasi solo accennata per gran parte del film, innescata dalla sua infatuazione per il ragazzo della cugina, che resterà comunque "platonica". In seguito viene sgamato dal padre, dopo la prima pomiciata omosex.
Ne consegue il dramma e tutta la durezza del fare i conti con il non essere accettati, il rifiuto e il pregiudizio. Le tematiche del film sono molte, così come i simbolismi, a mio parere presente a vari livelli di lettura. Partendo dall' infanzia di Zac, il tema del religioso e della spiritualità resta presente per quasi tutta la pellicola: i presunti poteri del Zac bimbo, la "strega" del paese che lo riconosce come "essere speciale" e resta come simbolo di una dimensione quasi sciamanica, in qualche modo collegata a lui e alla madre. Il legame simbiotico e praticamente medianico con lei si attiva quale aiuto nei momenti drammatici della sua vita.
E' l' unico, nonostante il rapporto conflittuale e discriminante, a ricevere il "saluto" in sogno del fratello maggiore drogato, appena morto. Sarà questo evento a stimolare nel padre il faticoso cambiamento di accettazione, con tanto di riconciliazione all' antico amore paterno che Zac conobbe da bambino.
Altro momento interessante della storia è la "fuga" di Zac in Israele dove, a Gerusalemme (luogo importante per la madre) vive la sua prima esperienza gay con un ebreo simile a Cristo; e nel deserto attraversa, quasi rischiando la vita, una sorta di catarsi purificatrice. La storia straordinaria di un ragazzo comune (pur se "diverso" allo stesso tempo) in cerca dell' amore e della felicità.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

anche a me è piaciuto molto. bella la tua recensione.

Anonimo ha detto...

concordo pienamente! un film da distribuire di più. ma temo non verrà troppo valorizzato. ciao!

Marco Contini ha detto...

bellissima recensione, film pazzesco, trovo bellissimo come è stato narrato il rapporto tra zac e i suoi genitori, conflittuale (soprattutto col padre) ma sempre amorevole. senza nulla togliere a mia mamma che amo da morire, ho trovato la mamma di zac adorabile e coccolona, da stringere forte forte per almeno 24 ore al giorno... tanti bacini
(:-))