martedì, ottobre 17, 2006

MANY IN BODY, ONE IN MIND

Da dove cominciare per raccontare il "week-end romano"?....Ero partito con l 'idea di prendere, oltre che appunti durante i momenti del meeting buddhista - gli interventi dei relatori, le esperienze, le nozioni "di studio" - anche qualche nota tipo diario. Più legata alle impressioni anche negli altri momenti, diciamo, "liberi". Ma alla fine ho scritto pochissimo. Ho deciso di non distrarmi per assorbire meglio l' esperienza, contando su quello che accade dopo qualche giorno il ritorno a casa. Cioè: quando tutto si "sedimenta" e forse mi aiuta di più nel mettere per iscritto l' essenza, il significato - spirituale e non - di questo week-end. Dico subito che senz' altro è stato un bilancio più che positivo, a vari livelli. Come si direbbe in "buddese", tutto è andato a ritmo, è filato liscio e senza contrattempi o ostacoli. A parte un ingorgo di traffico la notte del sabato che pareva bloccare quasi tutta Roma, a causa del termine della partita allo stadio (giocava l' Italia, credo), con tutta la marea di gente che usciva: ci ha sorpreso mentre, dopo cena, tornavamo a casa...Un' ora e passa ci abbiamo messo!


VENERDI' 6 OTTOBRE

"gli arcobaleni di loto"

Sono partito venerdì 6 ottobre, pomeriggio, con il treno da Bologna per Roma Termini, alle 16,46, con un amico, che qui - come farò per le altre persone di cui racconterò - chiamerò con un nick: PitonessoGiò. A Roma ci attendeva in stazione il di lui compagno, Ducadan, che proveniva da Napoli, dove era stato per impegni di lavoro. Subito dopo avevamo appuntamento in un punto, davanti a una delle uscite della gigantesca stazione Termini, con il ragazzo romano, membro buddhista, che ci ospitava per il week-end. Siamo partiti, io e PitonessoGio, in una giornata di splendido sole, da una Bologna senza autobus per l' ennesimo sciopero. Tant' è che per raggiungere la stazione ci eravamo prenotati un taxi. Il viaggio è andato bene. E' stata un' occasione di studio per PitonessoGe pure per me di leggere qualcosa. Arrivati a stazione Termini alle 19.30 abbiamo subito trovato Ducadan, senza averlo cercato e senza essere arrivati al punto concordato per trovarci...Era appena alla fine del binario dal quale stavamo uscendo. Anche questo: un buon segno. Poi siamo subito usciti dalla parte della stazione dove c' era il punto nel quale avremmo incontrato il ragazzo buddhista che ci ospitava, che qui chiamerò Davide. Ed ecco.... Era per me solo la seconda volta che andavo a Roma, ma l' impatto è stato subito tutto particolare e caratteristico, fin da quel primo momento, all' uscita della stazione Termini. Io ho un modo tutto mio di assorbire, sentire i luoghi, le loro "energie" e avere sensazioni a riguardo. Sono stato sempre così, fin da piccolo. La seconda volta, appunto, che mi sono trovato "faccia a faccia" con Roma ho provato le stesse cose della prima volta precedente. Un senso di "Babele" antica e moderna contemporaneamente, dove la marea di folla continua, mista, incredibile, fuori controllo quasi, sembra legata a un punto nevralgico antico, arcaico più che storico.... Una città che è stata catalizzatrice per così tanto tempo - e in portate così vaste - di eventi, drammi, civiltà, arte, guerre, miriadi di vite, che ormai il suo "respiro" sarà sempre unico e inconfondibile rispetto qualunque altro posto del pianeta. Non voglio scomodare la reincarnazione, ma se prendiamo per buono anche solo il concetto dell' "inconscio collettivo" di Jung, dove simboli archetipici comuni che fanno parte della storia della razza umana, collegano in profondità tutte le razze, le persone, le esperienze e i vissuti, ci stà che forse qualche elemento di "ancestralità" legato alla città ci possa risuonare dentro. Per ritornare al mio racconto, alle 20 avevamo già conosciuto Davide, che ci è passato a prendere con la sua grossa auto. L' impressione, penso reciproca, è stata subito buona anche se è stata normale qualche iniziale "esitazione", non conoscendoci... (timido anche lui, come me, quindi lo capisco). Si è sentito subito che Davide è un buon ragazzo, che mette il cuore in tutte le cose che fà, quindi, a maggior ragione, nel contesto del buddhismo e delle attività per gli altri che vi sono correlate, è doppiamente importante. Da quel momento in poi è stato il nostro shoten zenjin (nel buddhismo lo shoten zenjin è una funzione protrettrice che si attiva e si manifesta attraverso qualsiasi cosa, circostanza, ambiente, evento, persona...). Una ragazzo, Davide, che presenta una natura squisitamente "romana" combinata a quella "napoletana" che gli viene, se ben ricordo, dal padre. A me comunque, nei tratti somatici, ha dato un' impressione di etrusco/mediterraneo. Ci siamo quindi recati subito nella sua accogliente e bella casa, (tipo villetta a schiera) in una posizione esterna al centro della città, molto tranquilla e silenziosa, pur se vicino ad altre abitazioni. Dopo aver sistemato le nostre cose, chiaccherato - rompendo così del tutto il ghiaccio - e fatto pratica buddhista tutti e quattro assieme, ci siamo recati a mangiare un pizza in Trastevere. Siamo quindi andati a dormire sul presto. Ottima ospitalità anche per quello che è riguardato la notte: io ho dormito su un comodissimo divano letto a piano terra, PitonessoGio e Ducadan al piano superiore, in un camera con letto matrimoniale.



SABATO 7
OTTOBRE


"many in boby, one in mind"

"Tutti gli esseri dei nove mondi e dei sei sentieri differiscono l' uno dall' altro per la loro mente. E' come il caso di due, tre, cento o mille persone: benchè tutte abbiano facce larghe un piede, non ce n' è una eguale all' altra. Le loro menti sono diverse e perciò anche le facce differiscono. Quanto maggiore sarà la differenza della mente di due persone, di dieci persone e di tutti gli esseri viventi nei sei sentieri e nei nove mondi! Alcuni amano i cigliegi in fiore, altri la luna, alcuni preferiscono le cose agre, altri le amare, ad alcuni piacciono lo cose piccole, ad altri quelle grandi. I gusti variano e vi sono vari tipi di persone: alcuni amano il bene, altri il male. Ma, benchè vi siano tutte queste differenze, quando entrano nel Sutra del Loto diventano come una singola persona nel corpo e una singola persona nella mente. E' come la miriade di fiumi differenti che entrando nell' oceano assumono tutti lo stesso sapore salato, o come i vari uccelli che avvicinandosi al monte Sumeru assumono tutti lo stesso colore dorato."
(Gli scritti di Nichiren Daishonin, vol. VIII, pagg. 123-124)

Questo brano tratto dagli scritti di Nichiren Daishonin, ben esprime e riassume la vastità della visuale buddhista rispetto il tema delle "diversità", delle differenze, che sono viste come ricchezza e non come "pericolo" o "problema". Ognuno è nato per essere felice così com' è, nella sua identità, tutt' al più sessuale. Ogni essere vivente, nessuno escluso, è dotato della Buddhità e può accedere all' illuminazione: è scritto nel Sutra del Loto. Sottintendendo il rispetto per gli altri, per la vita, la dignità del prossimo e la sua libertà, è possibile attraverso il buddhismo non solo mantenere la propia identità completa a tutti i livelli (quindi anche da gay, lesbica o bisessuale o transessuale), ma trasformarla per renderla al suo massimo potenziale e trarne grande valore.

E' stato in questo giorno che abbiamo inziato a entrare nel vivo dell' esperienza. D' altra parte, la vera e propia attività del meeting era prevista per il primo pomeriggio. Dopo una lauta e ghiotta colazione, anche con le delizie di pasticceria napoletana portate da Ducadan, e dopo le preghiera buddhista del mattino (Gongyo), siamo partiti alla volta del kaikan di Roma. Non prima di avere preso qualcosa di "volante" da mangiare per il pranzo. Per chi non lo sapesse, il kaikan è il centro culturale dove si svolgono le attività e la pratica buddhista collettiva. Quello di Roma si trova fuori città, in una zona di campagna, difficile da raggiungere coi mezzi pubblici, ma molto, molto bello come posto. Una volta arrivati, scopro che in realtà l' evento vero e propio sarebbe inziato alle 17, mentre prima c' era, per chi voleva, nella sala principale la possibilità di di fare pratica buddhista a volontà (cioè, recitare il mantra Nam myoho renge kyo). Così abbiamo fatto e devo dire che è stato una ottima preparazione "spirituale". Tuttavia, abbiamo alternato questo lasso di tempo con qualche giretto, anche al negozietto del kaikan, dove si è approfittato per comprare materiale nuovo da leggere. Finalmenete alle 17, con la sala che nel frattempo si era via via riempita, è seguito un Gongyo collettivo serale di apertura. Bellissima energia, anche grazie alla magnifica, "celestiale" voce del conduttore, un ragazzo noto per il suo impegno ormai "storico" rispetto il gruppo Arcobalena, il quale sarebbe poi stato uno dei relatori nella parte dedicata allo studio. Dopo una foto collettiva di tutti quelli che eravamo (circa 150) il meeting è iniziato in un modo molto suggestivo, anche per il suo simbolismo. Un membro dagli Stati Uniti ha eseguito una danza rituale messicana, in costume, dedicata alla devozione per i quattro elementi Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Molto bella, anche per i movimenti usati e i suoni, che venivano dalle conchiglie appese ai piedi. Poi sono iniziati gli interventi e le esperienze, raccontate da varie persone provenienti da tutta Italia, soprattutto di chi stà cercando di rendere attivo Arcobalena, che ancora in molte zone non è partito o si è fermato, oppure fatica ad andare avanti. Ducadan e A., una ragazza, in quanto referenti di Arcobalena per Bologna, hanno parlato dell' attività nella nostra città. Ma, appunto, non c' erano solo GLBT buddhisti dall' Italia, ma anche "delegazioni" dagli U.S.A., dall' Inghilterra, dalla Germania... Si è trattato di racconti anche di esperienze personali. Non è mio intento qui fare una "cronaca" della cosa con l' elenco completo degli interventi. Preferisco riportare il significato generale che ne è emerso, le mie sensazioni e impressioni, quello che più mi ha colpito. Innanzi tutto il fatto che Arcobalena, nascendo all' interno della Soka Gakkai e basandosi su una forma di buddhismo come quello di Nichiren Daishonin, può davvero essere per molte persone GLBT un modo alternativo per "venire fuori" e trovare condivisone, accettazione, consapevolezza del propio valore così come si è, nella "diversità" (diversità rispetto la nostra cultura morale-sociale-religiosa tradizionale). Per altre persone ancora poi, per quelle che lo sentiranno e lo vorranno, può costituire una via di conoscenza al buddhismo, un primo passo per avvicinarvisi e iniziare a praticarlo. Si è parlato anche delle difficoltà e resistenze che Arcobalena, oltre che all' "esterno", ha incontrato e vive anche attualmente nella stessa Soka Gakkai. Lo stimolo e l' incoraggiamento che vengono dai puntuali messaggi del presidente Ikeda, il nostro maestro e la guida dell' intera Soka Gakkai, nonchè l' esempio dei membri U.S.A., che in dieci anni hanno fatto diventare il loro corrispettivo di Arcobalena una divisione "ufficiale" nella Soka Gakkai americana, sono importanti elementi di conferma. Rappresentativo, a mio parere, quanto detto da un buddhista di Londra: "...non siamo dei gay-buddhisti, ma siamo soprattutto dei buddhisti che parlano molto di buddhismo nella comunità gay per diffondere la felicità e la pace nel mondo". Al termine del meeting, alle 20, si è andati tutti a cenare in un altro bel posto, sul lungoTevere Flaminio, il Cral delle Poste, che sarebbe stato usato l' indomani per la seconda parte dell' evento.


DOMENICA 8 OTTOBRE

"Ryunio, la donna, bambina, animale, che divenne un Buddha"

A quel tempo Shariputra disse alla fanciulla drago: "Tu presumi di avere raggiunto la via suprema in così breve tempo. Ma questo è davvero difficile da credere. Per quale motivo? Perchè il corpo di una donna, impuro e corrotto, non può essere un vaso della Legge. Come hai potuto conseguire la suprema bodhi? La via verso la Buddhità è lunga e si inoltra lontano. Solo dopo aver trascorso innumerevoli kalpa praticando le austerità, accumulando azioni, osservando tutte la paramita, si può alla fine ottenere la realizzazione. Per di più una donna è soggetta ai cinque ostacoli: primo, non può diventare un re celeste Brahama. Secondo, non può diventare il re Shakra. Terzo, non può diventare un re dei demoni. Quarto, non può diventare un re saggio che gira la ruota. Quinto, non può diventare un Buddha. Come potrebbe dunque una donna come te essere in grado di conseguire la Buddhità così rapidamente?"
A quel tempo la fanciulla drago porse al Buddha un gioiello che aveva, prezioso come mille milioni di mondi; il Buddha lo accettò immediatamente. La fanciulla disse al bodhisattva Accumulo di Saggezza e al venerabile Shariputra: "Ho offerto questo prezioso gioiello e l' Onorato dal Mondo l' ha accettato: ciò non è forse accaduto rapidamente?". La fanciulla continuò: "Avvaletevi dei vostri poteri sovrannaturali e guardate come conseguo la Buddhità. Sarà cosa persino più rapida!". A quel tempo i membri dell' assemblea videro la fanciulla drago trasformarsi nello spazio di un istante in un uomo e portare a compimento tutte le pratiche
di un bodhisattva; quindi la videro recarsi verso il Mondo Immacolato del sud, prendere posto su un loto ingioiellato e conseguire l' illuminazione imparziale e corretta. Con i trentadue segni e le ottanta caratteristiche egli espose la Legge meravigliosa per tutti gli esseri viventi, ovunque nelle dieci direzioni. A quel tempo nel mondo di saha i bodhisattva, gli ascoltatori della voce, le divinità, i draghi e altri fra gli otto tipi di guardiani, esseri umani e non umani, tutti videro da lontano la fanciulla drago diventare un Buddha, e predicare la Legge agli dèi e agli uomini nell' assemblea di quel tempo."
(il Sutra del Loto, capitolo XII, pagg. 244-245)

In questo brano del Sutra del Loto è contenuto l' annedoto-chiave che, assieme ad altri concetti, stà alla base del buddhismo. La figura di Ryunio, la figlia del Re Serpente, che apparteneva a una condizione includente tutte le caratteristiche di "diversità" allora ritenute non compatibili con il raggiungimento dell' illuminazione - donna, bambina, non umana - rappresenta il chiaro messaggio che Shakyamuni volle esprimere attraverso il Sutra. Cioè: si può raggiungere la Buddhità così come si è, nella forma presente. Nessuno escluso.

Forse questa seconda e ultima giornata è stata davvero il "cuore" del meeting. Un po' stanchi per avere fatto tardi la sera prima, anche a causa dell' ingorgo di traffico che ha investito gran parte di Roma, dopo la fine della partita allo stadio olimpico, siamo arrivati alle 8.30 al Cral dell Poste. Dopo un' ora di daimoku e il Gongyo mattino si è partiti con le esperienze personali. Tra le tante, quella di Sue. Una donna inglese che racconta una lunga e difficoltosa storia, non solo inerente la sua identità di lesbica, ma anche rispetto un karma negativo riguardante il lavoro come insegnante, la casa, il denaro. Per lungo tempo, un arrancare quasi, attraverso situazioni che stentavano ad aprirsi e - una volta aperte - fallivano dopo poco o si evolvevano non in positivo. Era tutto dovuto alla profonda mancanza di valore che essa aveva per la propia vita e per se stessa. Non aveva mai smesso di praticare, tra poco e molto ma, dopo l' ennesima ondata di ostacoli e una situazione ferma a livello economico e lavorativo, si sentiva sul punto di mollare la presa. Finchè un giorno, un buddhista conosciuto nel contesto di un lavoro temporaneo in ambito artistico che le avevano offerto, lo disse:"devi gestire la paura, concentrati su myoho è questa la parola importante". Così fece, anche se per un po' nulla sembrava muoversi diversamente e lei continuava a soffrire, nel "mondo di Inferno". Poi, appena decise di agire per risolvere il problema casa, decidendo di comprarne una, consigliata nell' atteggiamento da un altro buddhista conosciuto "casualmente" a un barbecue tra amici, tutto iniziò a girare per il verso giusto. Con un susseguirsi di benefici quasi quotidiani e conferme riguardo il lavoro, il denaro e perfino con la positiva qualità dei vicini nella nuova casa (in questo senso, aveva anche avuto in passato brutte esperienze con persone violente e problematiche che l' avevano tormentata e derubata). Conclude Sue: "Tutto ciò che posso dire ora è che funziona! Anche se sei veramente triste, anche se siete pieni di dubbi, anche se occasionalmente entrate nel mondo di Inferno. Se praticate davanti al Gohonzon quella prova arriverà. Se ho avuto la prova io potete averla pure voi".
Poi C. G., dagli U.S.A., ci racconta una straordinaria esperienza attraverso il confronto con l' HIV, diagnosticatogli nel 1989 e diverse volte evolutosi in AIDS. E la sua identità di gay, scoperta dopo avere avuto una relazione eterosessuale dalla quale gli nacque una figlia. Attraverso situazioni molto pesanti, anche a causa di una sua tendenza autodistruttiva, problemi con la figlia, droga e quant' altro, non smise mai di praticare. Ogni volta, risollevando anche la sua condizione di salute. E grazie alla pratica, trasformò il rapporto con la figlia anche rispetto la sua posizione di gay e, allo stesso tempo, padre. E' stato contattato e coinvolto in iniziative di studio riguardanti l' HIV e l' AIDS, anche a motivo della particolarità della sua condizione: a parte che sta bene, dopo quasi vent' anni con la malattia e le varie terapie, a differenza della maggior parte dei malati, il suo corpo non presenta segni e i cambiamenti che spesso ne sfigurano l' aspetto. Una gran fortuna anche questa, nota C.G. Poi vi sono stati diversi interventi di approfondimento e studio. Tutti molto interessanti. A mio parere, quello esposto da C.P. è particolaremente importante e rappresentativo. E' stato sottolineato che la libertà è una delle quattro virtù del Buddha e che quindi per essere felici bisogna vivere questa condizione, che ovviamente deve comprendere la possibilità di essere sè stessi, pienamente. La libertà anche come contrapposizione con il suo opposto, che gran parte degli esseri umani, di questi tempi, vivono: dipendenza e schiavitù da varie cose, spesso inconsapevole. La sessualità è una parte importante, innata e "naturale" delle persone. Non deve essere repressa, negata e obbligata a qualcosa che non è, o viene "deciso" da altri. Il sesso entra nella gamma dei desideri che fanno parte della vita e, alla fine, la muovono ed è ovviamente incluso nel principio buddhista "i desideri terreni sono illuminazione".

Il punto è semplicemente trarre il massimo valore dal sesso, al di là dell' orientamento individuale, invece di usarlo come causa di sofferenza e atta
ccamento fine a sè stesso. Attraverso il buddhismo è possibile, perchè i desideri non sono più degli ostacoli, come insegnava il buddhismo antico, ma diventano delle "porte" per accedere all' illuminazione. Un concetto che personalmente ho sempre trovato abbastanza "tantrico". Anche quanto ha spiegato A.D. nel suo intervento è particolarmente degno di attenzione. Purtroppo la struttura stessa del linguaggio può favorire e rimarcare in senso negativo le "diversità", in un modo che interessa non solo gli omosessuali, ma anche altri tipi di gruppi: ebrei, persone di colore, minoranze etniche, ecc... Per questo è importante inziare a cambiare anche nel modo di comunicare. E ricordarsi il "principio dei 10 mondi" (vedi il post NON UN MONDO, MA DIECI in questo blog), sapendo che lavorando per avere uno stato vitale alto, con la Buddhità e la compassione del mondo di Bodhisattva, è possibile "vedere" le persone oltre la diversità apparente che ci separa da loro. Anche A., una donna, ha fornito un importante approfondimento: col Buddhismo la sofferenza vissuta da una persona omosessuale diventa, come in altri casi, un elemento di forza, a prescindere dall' ambiente circostante e dalla manacanza di approvazione dagli altri. E tuttavia, nel momento stesso che scopriamo di essere dei Buddha, vivendo come tali pieni di felicità "speciale" e non più condizionati dall' esterno, l' ambiente cambierà e ci risponderà di conseguenza. Gli interventi, tutti interessanti - qui ne ho riportato solo alcuni - sono stati intervallati da momenti "artistici", dove alcuni partecipanti hanno cantato e suonato. Al termine del meeting, è seguita altra foto collettiva, giù nel giardino. Poi, dopo saluti vari, siamo andati a casa di Davide per pranzare. Siamo tornati a Bologna col treno che partiva alle 17,30. Per quanto mi riguarda, una determinante esperienza. Mi ha dato una grossa spinta interiore che mi stò ancora portando dietro.

14 commenti:

FruiTanya ha detto...

Wow che dire!
Hai scritto molto bene l'atmosfera che in parte sono riuscita a sentirla anch'io!
Moltissimi i principi che anch'io condivido: per esempio: noi possiamo cambiare le nostre vite, possiamo creare dei miracoli, delle cose che prima pensavamo impossibili, solo focalizzandoci su di esse; tutti possono raggiungere l'illuminazione: il racconto di Ryunio mi ha ricordato le parole di Gesù in un vangelo; i desideri sono porte verso l'illuminazione, perchè provengono da una fonte di purezza, Binah, che è interconnessa con la Luce del Creatore.
Grazie per questa bella sorpresa.

FruiTanya ha detto...

Ti inserisco nei links del mio blog

FruiTanya ha detto...

In che senso intendi : " piacerebbe anche a me creare uno spazio simile nel mio blog " ?
Intendi modificare l'aspetto del Template ( Modello ) ?
Ti posso aiutare se vuoi, fammi sapere cosa ti serve.

Anonimo ha detto...

molto interessante.... grazie per aver reso possibile la condivisione di tua esperienza. . ciao e buon proseguimento attività.

Anonimo ha detto...

Davvero molto particolare questo modo di vivere la realtà GLBT. Bello il tuo blog. :)

FruiTanya ha detto...

Ho guardato un pò in giro per le templates....
Siccome non so se hai dimestichezza con l'inglese, ti segnalo un sito italiano di templates per Blogger : http://www.pannasmontata-templates.net/.
Se capisci l'inglese, anche un pò, allora puoi cercare con google "BLOGGER TEMPLATES" e usciranno un sacco di siti da dove potrai scegliere il template che ti piace di più.
Nello stesso sito di Blogger c'è l'aiuto su come fare per cambiare certe impostazioni... Fammi sapere, in caso, dimmi anche meglio cosa vuoi fare..Ciaoooo

remyna ha detto...

GRAZZZIE!
un post davvero incoraggiante!
sono contenta che sia stata un'esperienza così forte e bella.
sono felice anche che tu abbia citato Ryunyo, puoi immaginare perchè...
sai che ho cominciato a praticare a bologna?
si, si, in via del pratello, ho dei ricordi meravigliosi...
poi ero un'assidua frequentatrice del cassero quando era ancora un cassero e io non dovevo fare le tinte per coprire i capelli bianchi... magari ci siamo incrociati.

SHIJO KINGO ha detto...

Ciao,
grazie per aver scritto del fantastico meeting. Il primo dicembre al South London Center di Briston della soka gakkai Uk darò la mia esperienza di Hiv e gay felice! poi il 9 dic. in un altro centro ci sarà un introduction meeting per la GLBT community di Londra. Anche qui ci si da da fare anche se non in grande come in Italia... siamo piccoli ma cresceremo obiettivo 10.000 membri per il 2008....
complimenti pe il blog
saluti

Anonimo ha detto...

sei di una bellezza sconvolgente.......ma che peccato che fai parte del gruppo arcobalena........latorrepreziosa@libero.it

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

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